Nasce il 10 luglio 1887 per cambio di denominazione
del btg Val Orco (cp 38-39-40) nappina rossa, inquadrato nel 4° rgt
alpini ed acquisendone anche la 37^ cp che cedette al neo
costituito btg Pallanza nel 1908. Nel 1909 con le variazioni organiche
ai reggimenti, acquisì la nappina bianca che mantenne sino allo
scioglimento. Nel novembre 1911 venne inviato in Libia per
prendere parte alla guerra Italo-Turca, (comandanti: ten.col.
Riccardo Tedeschi; cap. Luigi Sapienza; Giovanni Pietra; Alfonso
Sibille), sbarca a Tobruch dove venne impiegato per lavori di
rinforzo al presidio. Nel gennaio 1912 è di rinforzo nel settore di
Derna. Con i suoi alpini concorse alla costruzione della ridotta
Piemonte. Nel marzo 2 compagnie (38^ - 40^) sono a difesa della ridotta
Lombardia. Nell'agosto con i vari battaglioni alpini presenti
furono costituiti 2 reggimenti "speciali" che con il gruppo
d'artiglieria da montagna costituirono una Brigata alpina al
comando del Gen. Tommaso Salsa. Il 1° rgt speciale (Mondovì-Ivra-Edolo)
fu comandato dal col. Tedeschi per cui il comando del btg fu
affidato al cap. Sapienza. Prese parte ai combattimenti di Kasr el Leben
e Casa Aronne (14-17 settembre). Ai primi d'ottobre in avanguardia
della Brigata oltrepassò il vallone di Bu Msafer inerpicandosi sulla
sponda sinistra e ricacciando i nemici presenti. A causa della
mancanza d'acqua, il 10 ottobre la Brigata ripiegò sulle posizioni di
partenza do dove pochi giorni dopo festeggiò l'annuncio della pace
fra Italia e Turchia. Il 12 aprile 1913 al comando del magg. Pietro
Conti, inquadrato nella 4^ Divisione (Btg Saluzzo, Ivrea, Edolo,
Fenestrelle) sbarcò a Tolmetto per prendere parte alle operazioni di
penetrazione in Cirenaica (guerra di Libia). Il btg (magg. Jacopo
Cornaro) rimase in Libia presidiando Cirene e Slonta, prendendo parte il
28 luglio 1914 al combattimento di Kaulan; il mese successivo fu
rimpatriato e tornò alle dipendenze del 4° reggimento alpini. Nel
novembre dello steso anno in previsione dell'entrata in guerra,
ricevette le compagnie di milizia mobile 86^ e 111^ che unitamente alla
132^ costituirono nel 1926 il btg Monte Levanna. Dal deposito del
btg fu inoltre costituito il btg Val Orco (cp 238^ - 239^ - 240^). Allo
scoppio delle ostilità fu schierato nel settore Alto Isonzo (2^
armata - IV Corpo d'Armata - Gruppo Alpini A) al comando del ten.col.
Cornaro successivamente dal 4 giugno dal ten.col. Pietro Conti,
incaricato di conquistare la dorsale Kolowrat e Monte Jesa, poi
d'occupare il Globocak. Il battaglione s'attestò a difesa del Monte Kuk,
spostandosi tre il 29-31 maggio nella conca di Drezenca. In giugno è in
linea tra il Krasi-Za Kraju e le pendici del Vrsic. Il 19 giugno con
il concorso del btg Val Cenischia occupa quota 1270. Viene posto in
riserva di Gruppo a Ravna. Il 21 luglio partecipa all'attacco per la
conquista di Monte Rosso occupando lo Smogar. A fine luglio viene
inviato per un periodo di riposo a Libussina. Cin il Gruppo A
partecipa alle operazioni contro la testa di ponte del Tolmino;
avanzando sulla sponda sinistra dell'Isonzo nella giornata del 14
agosto si scontra con lo sbarramento posto di fronte a Dolje
costituito da ampie fasce di reticolati difese da mitragliatrici che lo
fecero arrestare. Nei giorni successivi tentò invano di superare
questo ostacolo. A fine settembre la 38^ compagnia occupò un pezzo di
trincea nei pressi di Dolje. Dal 1° ottobre al comando del
ten.col. Luigi Chicco passa alle dipendenze dell8^ divisione. E' di
riserva della Brigata Salerno. Dal 20 novembre è di presidio della linea
sul Mrzli che resiste ai numerosi tentativi di conquista. Nei mesi
invernali è di seconda linea a Za-Plecamo. Nel marzo 1916 passa al
III° Corpo d'Armata nella zona ad ocidente del Lago di Garda. Nel 1917
fa parte della 6^ divisione dislocato in Val di Ledro e Monte Vies
(ten.col. Luigi Chicco, dal 24 marzo magg. Francesco Cagnolati, dal 4
giugno magg. . Giorgio Lanzoni). In Val Giudicarie presidiò la zona di
Monte Vies sostenendo scontri in conseguenza di tentativi nemici di
colpi di mano sulle nostre posizioni. Fu adibito a lavori di
sistemazione e rafforzamento posizioni, realizzando una galleria per
mettere in comunicazione Monte e Malga Vies. Il 1° luglio il
nemico attaccò a Colletta San Giovanni ma fu respinto. Il 21 agosto i
reiterati attacchi consentirono agli austro-ungarici
di conquistare quota 1000, ma la notte stessa il plotone arditi e un
plotone della 40^ cp scalarono con corde le pareti a picco e dopo
un breve scontro a fuoco catturarono l'intero presidio riconquistando le
posizioni perdute. Durante l'inverno 1917-18 aveva
presidiato la linea difensiva, superando difficoltà che già negli anni
precedenti avevano reso difficile la permanenza su quote di
oltre tremila metri d'altezza, perfezionando l'organizzazione
logistica in vista di operazioni offensive. Il 27 febbraio 1918 il
comando battaglioni alpini "Val di Ledro" denominato dal 20
gennaio "Zona Passo Nota", si trasformò nel comando 18° Gruppo alpini
(btg Ivrea-Val Chiese-Monte Adamello). A fine marzo il 18° gruppo passa
alle dipendenze della 21^ divisione ed a fine aprile viene trasferito in
Val Daone. L'attività in questo settore è alquanto limitata,
pattugliamenti e piccoli colpi di mano. Dal 18 aprile 1918 è
comandato dal cap. Cesare Cecchetti. Il 30 giugno il plotone arditi
dell'Ivrea s'impadronisce di un piccolo posto nemico a quota 1100 in Val
Daone. Nella notte del 17 ottobre effettua un colpo di mano sul
Monte Bagolo catturando prigionieri. Il 26 ottobre il 18° Gruppo è
inviato nella zona di Padova entrando a far parte del V°
Raggruppamento alpini, venendo messo a disposizione del XXXVIII° Corpo
d'Armata dell'8^ Armata. Il 31 ottobre l'Ivrea passò il Piave sul
ponte di Vidor; il 2 novembre il 18° Gruppo è posto alle dipendenze
della 51^ divisione, giungendo fra Mel e Lentiai dove fu raggiunto dalla
fine delle ostilità. Nel dopoguerra l'ordinamento Albricci del 21
novembre 1919 assegnò nuovamente il btg Ivrea al ricostituito 4°
rgt. Alpini. Nel 1920 con l'ordinamento Bonomi il 4° alpini fece parte
della 2^ divisione alpina; nel 1923 con l'ordinamento Diaz passò
nel 2° raggruppamento alpino; nel 1926 con l'ordinamento Mussolini fece
parte della 1^ Brigata Alpina ed infine nel 1934 con l'ordinamento
Baistrocchi passò al 1° Comando Superiore Alpino Taurinense che nel 1935
divenne Comando Divisione Alpina Taurinense. Nel 1940 in
previsione dello scoppio della 2^ Guerra, fu assegnato (magg. Giovanni
Giusti) al 4° Gruppo Alpini Valle. Cappellano del btg fu il ten.
Don Ernesto Tapparo. Il 13 giugno ebbe una pattuglia catturata dai
francesi a Punta Maurin, occupò q. 2929 distruggendo una
postazione e respingendo attacchi volti alla riconquista della quota.
Il 21 giugno è al Col du Mont, la 39^ cp a Col Vaudet; il giorno
22 dopo un'ora di scontri a fuoco occupa la posizione sul costone che
separa i valloni che scendono da Col du Mont e Col Sachere. Il
giorno successivo (meno la 39^ cp) avanza, passa il fiume Isere ed alle
18 è al paese di Les Masures. La 40^ cp attacca il
villaggio di St. Foy scatenando una intensa e prolungata reazione
francese dalle posizioni in caverna.
I francesi sgomberarono il paese che venne incendiato dalle artiglierie
e si ritirarono sulla sponda sinistra del fiume Isere. Il 25
cessarono le ostilità e il btg ritornò in carico al 4° reggimento,
riunendosi nella zona di Gravellona. Nel 1942 segue la Taurinense in
Balcania-Montenegro che dal 11 gennaio inizia lo sbarco dei reparti a
Ragusa per concentrarsi a Mostar; l'Ivrea (magg. Emiliano Scotti) fu
messo a disposizione della Divisione Cacciatori delle Alpi per
operazioni nella zona di Ragusa e partì il 2 febbraio. Il 9 effettuò un
rastrellamento, fra il 13 e il 18 fu trasferito via mare a Cattaro, il
21 impiegato in rastrellamenti. Il 28 durante una ricognizione perse 1
ufficiale morto, 1 ferito, 8 alpini morti e 12 feriti. Il 14 marzo
rastrellando la penisola di Devesile impegnò combattimenti che si
protrassero sino al 17. Il 25 e 26 rastrellò la zona di
Pobor sostenendo combattimenti e dal 30 marzo sino al 1 aprile agì
fra Crkvice e Ublì. Queste operazioni effettuate col concorso di
altri reparti e unità della Regia Marina permisero di sgominare
l'organizzazione partigiana della zona e ristabilire l'ordine nel
territorio delle Bocche di Cattaro. Il 4 aprile il 4° reggimento si
riunì a Castelnuovo da dove si trasferì a Mostar. Nella terza
decade d'aprile ebbe inizio un ciclo d'operazioni (operazione Trio) che
impegnò le Divisioni Pusteria, Taurinense, il 1° gruppo alpini Valle,
unità tedesche e croate con l'obiettivo di liberare dai partigiani il
territorio dell'alta valle della Drina. Dal 28 aprile la Taurinense era
concentrata a Sarajevo, il 2 maggio ebbero inizio le operazioni; il btg
(ten.col. Alberto Prampolini) marciò al centro, sulla direttrice di
Ilidza, con obiettivo il Monte Vides. Il 25 era a Jelec. A luglio tornò
nella zona di Mostar da cui il 25 dello stesso mese venne destinato
sulla Drina a Plevlja. Ai primi di giugno del 1943 partecipa
all'offensiva contro i partigiani nella zona del Durmitor. Non ci furono
combattimenti di rilievo ma sopportazione dei gravi disagi e fatiche
dovute all'asprezza del terreno, del maltempo e delle difficoltà di
rifornimento. Il comandante magg. Vittorio Toggia decedette per infarto
il 18 luglio 1943 e fu sostituito dal ten.col. Carlo Vittorio Musso.
Le operazioni di rastrellamento durarono sino a agosto. L'8 settembre è
dislocato verso la costa nella zona di Niksic. Alla notizia
dell'armistizio si schiera in difesa di q. 845 con il compito di
sbarrare la strada di Savnik ai reparti tedeschi. Nella notte del 12
copre lo spostamento divisionale verso Danilograd giungendo nel
tardo pomeriggio dello stesso giorno. Il 15, il generale Vivalda che
comanda la Taurinense, sfugge ad un tentativo di cattura ed ordina
alle truppe di spostarsi verso Cattaro sulla rotabile del Cervo. Il btg
raggiunge questa località il 16 ed il giorno successivo attacca le
posizioni tedesche a Krstac tentando invano di aprire la via verso le
Bocche di Cattaro. Dirottò (con il Gruppo d'artiglieria Aosta)
verso la zona di Dragali. Nei giorni successivi giunge a Grkova e
Ledenice sbarrando con il rinforzo di 7 ufficiali e 120 soldati
della divisione Emilia la rotabile che va da Ledenice a Dragali.
Il 23 settembre è nominato comandante del btg il magg. Spirito
Reyneri. Un reparto autocarrato tedesco nel pomeriggio del 24
viene attaccato e disperso dall'Ivrea che cattura una decina di
prigionieri. Il 26 i tedeschi rinnovano l'attacco con l'impegno di
artiglierie ma gli alpini resistono e contrattaccano. il 28 dopo
numerosi attacchi aerei contro i quali non può difendersi, è costretto a
ripiegare su Dragali. In questi 4 giorni di combattimenti subisce
2 ufficiali morti ed 1 ferito, 18 alpini morti 49 feriti e 103 dispersi.
Il comando divisionale vista l'impossibilità di contrastare
efficacemente gli attacchi nemici, decide di far ripiegare le truppe
nella zona controllata dai partigiani riunendosi il 4 ottobre nella zona
di Kobilji Do ad ovest di Tresnjevo. Il 6 nel tentativo di
superare la rotabile in zona Trubjela, il btg Ivrea è pressoché
annientato. Soltanto circa 200 superstiti riusciranno a
raggiungere Gornje Polje. Sei ufficiali sono catturati e fucilati dai
tedeschi. In questa occasione rifulse la figura del S.Ten.
Gianpaolo Loveriti che non riconosciuto come ufficiale in un primo tempo
si autodenunciò e subì la fucilazione assieme ai suoi colleghi. Fu
decorato di medaglia d'Argento al VM alla memoria. I pochi resti del
battaglione assieme ad altri reparti, il 16 ottobre 1943 formarono
la II^ Brigata Alpina Taurinense, che continuerà i combattimenti contro
i tedeschi diventando in seguito la Divisione Partigiana
Garibaldi. In questa data cessa quindi d'esistere come unità autonoma.
Per i tanti sacrifici merita la Medaglia d'Argento al VM:
Medaglia d'Argento al Valor Militare (in consegna alla
bandiera di guerra del btg. alp. Aosta erede delle tradizioni del
disciolto 4° reggimento alpini).
" All'otto settembre 1943 lontano dal suolo della
Patria, a contatto di preponderanti forze tedesche che chiedevano la
consegna delle sue armi, anziché deporle si schierava con moto
unanime contro il tedesco ed iniziava la lotta partigiana che compatto
conduceva per circa tre mesi conbattendo strenuamente contro forze ognor
soverchianti, conscio del rischio de del sacrificio, fulgido di valore e
di gloria. " (Montenegro-Sangiaccato-Serbia, settembre-ottobre-novembre
1943).
Il Battaglione Ivrea RSI
Il
101° battaglione complementi "Ivrea" venne costituito ad Aosta il 1°
febbraio 1944 (compagnia comando e quattro compagnie) ed assegnato
alla Divisione Monterosa. Completato l'addestramento nel campo di
Muningen in Germania, rientrò in Italia alla fine di Luglio, per essere
dislocato in Liguria a Borgonovo Ligure, per costituire riserva
divisionale in previsione di uno sbarco alleato, alle spalle dello
schieramento costiero. La su a2^ compagnia venne inserita nel
battaglione Saluzzo e ne condivise le sorti sino allo scioglimento dello
stesso a fine settembre, rientrando quindi in organico all'Ivrea. Rimase
in zona, svolgendo compiti di sicurezza nelle retrovie, delle vie di
comunicazione e di presidio e lotta antipartigiani. Vanificatasi la
minaccia dello sbarco, fu impegnato in prima linea nella Garfagnana.
Controllò il Passo del Bocco Val di taro in collegamento operativo coi
bersaglieri del Gruppo Esplorante Divisionale, presidiando ponti
ed effettuando lunghe marce tra i monti fino al 24 aprile
1945, quando ricevette l'ordine di iniziare il ripiegamento verso il Po,
dove, secondo i piani predisposti, avrebbe dovuto assumere la difesa del
settore di Casteggio. Partito il 25 aprile da Chiavari con altri reparti
della Divisione ne seguì la sorte. La colonna in marcia, dopo
combattimenti sull'Entella e su Passo della Ruta, si portò verso il
Passo della Scoffera ma venne intercettata dalle truppe del 442°
reggimento Nippo-Americano. Il 27 aprile 1945 l'Ivrea si arrese con
l'onore delle armi.
Comandanti: magg. Raffaello
Faccioli, Cap. Gianbattista Bonemazzi.
Diciassette
sono i caduti, due medaglie al valore ed undici encomi solenni sono le
decorazioni concesse agli appartenenti al battaglione.